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Quali immagini scegliere per il piano editoriale: foto didascaliche vs foto complesse

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Se stai leggendo questo articolo significa che ti stai chiedendo come poter semplificare il processo di scelta delle immagini per la tua comunicazione online. Ogni giorno prepari post sui social, copertine per i video, le pagine del sito,blog, newsletter ecc…tutti contenuti che prevedono l’uso di una o più immagini che giustamente vorresti scegliere accuratamente per rendere fruibile, efficace e piacevole il tuo contenuto. Però so anche che nella maggior parte dei casi non è così semplice fare questa scelta.

La maggior parte dei non addetti ai lavori (nel mondo visual e comunicazione) sente un blocco verso questo argomento, e riportando alcune confessioni di miei clienti, provo a riassumere la causa del problema: vedendo le immagini a tua disposizione, ti senti in grado di affermare se ti piacciono esteticamente oppure no, ma sai che poi usarle in modo che siano “quelle giuste” per ciò che devi dire è una lettura tecnico-markettara un po’ più complicata di una scelta estetica.

Prima di addentrarci nel processo di scelta, che cercherò di descrivere di seguito, è necessario ribadire la premessa: non stiamo parlando di fotografie per se stesse, ma del loro specifico uso all’interno della tua strategia di promozione (online – sito, social, email, video, adv – ed offline – cataloghi, brochure, flyer, company profile, adv su riviste, materiali PoP).

In questo articolo:

  1. Ogni immagine ha bisogno della sua didascalia
  2. Cosa sono le immagini complesse
  3. Cosa sono le immagini didascaliche
  4. Differenza di impatto visivo
  5. Differenza nei coinvolgimento del pubblico
  6. Quindi quali usare e come?

Ogni immagine ha bisogno della sua didascalia

Nella comunicazione di un brand, c’è sempre un legame tra fotografia/immagine e parole. L’insieme delle due componenti ci restituisce una lettura del significato di una foto assieme al messaggio che decidiamo di sottolineare con le parole.

Quindi, a meno che non si voglia godere della fotografia di personal branding solamente a livello estetico, prima di scegliere una foto per il tuo prossimo contenuto social, le pagine del tuo sito o la tua newsletter, serve capire cosa dice (o potrebbe dire) un’immagine, e cosa dice (e quale scopo ha) il testo correlato.

È altrettanto necessario fare un distinguo tra immagini didascaliche e immagini complesse, anche se non è sempre semplice perché il confine è molto labile e soprattutto soggetto a interpretazione personale dell’osservatore.

Per inciso, quando si parla di percezioni, serve ricordare che sono personali, è pertanto impossibile trovare una regola che riassuma un’unica visione. Voglio avvisarti fin da subito che “il segreto” per fare sempre bene e giusto non esiste, ma questo è un altro discorso, intanto ti do un paio di indicazioni su come puoi ragionare sul visual della tua comunicazione in base a ciò che desideri comunicare (o ciò che hai bisogno di comunicare per far funzionare una strategia).

Ti parlerò dunque di immagini complesse e immagini didascaliche e cercherò di darti una serie di stimoli su cui ragionare per facilitare il lavoro di associazione tra testo e immagine.

Cosa sono le immagini complesse?

  • Hanno una gerarchia compositiva su più livelli;
  • contengono (spesso anche) elementi umani;
  • suscitano emozioni in relazione ad un soggetto;
  • ti danno lo spunto per farti delle domande più che darti risposte certe;
  • non rappresentano qualcosa di perfetto o stereotipato.

Cosa sono le immagini didascaliche?

  • Sono composizioni molto semplici o minimali, immediate
  • è molto semplice capire cosa rappresentano
  • sono molto generiche (dicono un po’ tutto e niente come le foto stock)
  • il loro punto forte è l’estetica globale dell’immagine, non il messaggio
  • sono molto impostate e/o costruite
  • non sono particolarmente emozionanti, sono quindi più facili da “digerire”
  • sono osservate velocemente e non trattengono l’osservatore

Differenza di Impatto visivo

Una delle più grosse differenze tra questi due tipi di immagini, è l’impatto visivo.
La scelta dell’immagine giusta per il contenuto giusto, deve tenere in considerazione quanto e come una foto arriva a chi la guarda.

Immagini didascaliche: Generalmente hanno un impatto visivo più leggero e immediato. Sono molto facili da interpretare e spesso utilizzano colori forti e composizioni pulite e in genere lasciano una sensazione di ordine e l’effetto “Pinterest”.
Immagini complesse: Possono avere un impatto visivo più duraturo, poiché richiedono più tempo per essere comprese. La complessità può attirare l’attenzione e mantenere l’interesse del pubblico più a lungo invitandolo ad approfondire l’interazione con il contenuto.

Differenza nel coinvolgimento del pubblico

Da un diverso impatto, deriva anche un diverso grado di coinvolgimento che seguirà alla vista del contenuto:

Immagini didascaliche:

  • Tendono ad essere molto dirette;
  • trasmettono il messaggio in modo chiaro e immediato, rendendo evidente per gli spettatori capire o mostrare il soggetto principale senza bisogno di ulteriori spiegazioni e paradossalmente inibendo un ulteriore approfondimento;
  • facilitano l’interazione con i testi se integrati nell’immagine, poiché il pubblico assorbe velocemente l’immagine e passa rapidamente al titolo/testo incluso;
  • sono ideali come sfondo, per messaggi promozionali evidenti, annunci e call to action che non necessitano di approfondimento prima. (Ad es: “scarica il freebie” o “acquista sullo shop”).

Immagini complesse:

  • Richiedono un’interpretazione più approfondita;
  • possono comunicare messaggi multipli o sfumature, offrendo più livelli di significato e permettendo una narrazione più ricca e stratificata;
  • queste immagini sono adatte al racconto personale e più versatili in diverse situazioni di contenuto;
  • invogliano il pubblico a riflettere e analizzare, favorendo discussioni più approfondite e interazioni di qualità;
  • possono incoraggiare commenti più articolati e condivisi e generando un senso di community attorno allo storytelling del brand se strutturato in maniera complementare alla foto grazie all’utilizzo di àncore semantiche.

Quindi quali usare e come?

Per una comunicazione visiva bilanciata servono entrambe le tipologie di immagini, vanno poi scelte e/o declinate in base ai formati, canali e pubblici di riferimento, esattamente come il copy e in linea con esso.
La scelta adatta per ogni occasione dipende dagli obiettivi specifici del piano editoriale e dallo stile visivo del brand, di seguito cerco di suggerirti alcuni passaggi da tenere in considerazione mentre prepari i tuoi contenuti, sia nella visione d’insieme di un piano editoriale, sia nella realizzazione dei singoli contenuti calendario editoriale alla mano.

1. Definisci gli Obiettivi della Tua comunicazione
Prima di scegliere le immagini, è fondamentale avere chiari gli obiettivi della tua pubblicazione. Vuoi aumentare la consapevolezza del brand, promuovere un prodotto o servizio, o coinvolgere maggiormente il tuo pubblico?

2. Conosci il Tuo Pubblico
Comprendere chi è il tuo pubblico e quali sono le sue preferenze può aiutarti a scegliere il tipo di immagine che risuonerà meglio con esso. Analizza il comportamento delle persone della tua community o i tuoi clienti per creare contenuti visivi che attirano la loro attenzione e quindi l’attenzione di persone simili che fanno parte della tua nicchia.

3. Bilanciare Semplicità e Complessità
Come detto prima un buon piano editoriale dovrebbe includere un mix di immagini didascaliche e complesse da utilizzare in modo equilibrato in relazione ai vari tipi di contenuti che pubblichi, anche considerando la frequenza e la quantità di pubblicazione (ad esempio, trovando un equilibrio tra contenuti più personali, quelli promozionali o di vendita, le storie o le review dei clienti, contenuti educativi, la tua posizione su temi cari al pubblico e così via,…)
Utilizza immagini didascaliche per comunicare messaggi rapidi e promozionali e immagini complesse per narrazioni più approfondite e coinvolgenti.

4. Testa e Analizza
Non aver paura di sperimentare con entrambi i tipi di immagini. Monitora le performance delle tue campagne e analizza quali immagini ottengono più engagement e conversioni. Utilizza questi dati per affinare ulteriormente la tua strategia visiva.Come scrivevo più su, il “segreto” non esiste e ogni strategia è il risultato di prova ed errore, finché non trovi una tua strada (mi raccomando non cadere nella tentazione di replicare le strategie di contenuto dai competitor altrimenti tutto questo discorso non sarà servito a niente, ogni brand o personal brand per essere tale, necessità della propria ed originale personalità!)

5. Mantenere Coerenza Visiva
Indipendentemente dal tipo di immagine che scegli, assicurati che tutte le tue immagini mantengano una coerenza visiva con il branding per creare un’identità visiva forte e riconoscibile.
Non è necessario che siano tutte immagini perfette o scattate professionalmente, l’importante è mantenere un equilibrio globale, dove anche le foto amatoriali (se opportunamente contestualizzate) possono dare il loro meglio trasmettendo autenticità.

La scelta delle immagini giuste per il tuo piano editoriale sui social media è dunque una pratica che si può allenare (anche se pensi di non avere occhio per queste cose) per comunicare efficacemente con il tuo pubblico e raggiungere i tuoi obiettivi di marketing e branding.

Padroneggiare questa pratica, ti permetterà di creare contenuti visivi che catturano l’attenzione, coinvolgono il pubblico e raccontano la storia del tuo brand in modo efficace e memorabile, e soprattutto molto molto personale perché sarà differente da ogni altra strategia pre-confezionata.

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Ciao, sono Francesca

Mi occupo di personal branding e storytelling visivo per catturare l’essenza della tua identità e farti connettere più spontaneamente con le persone che desideri, facendo chiarezza sulla tua unicità. Scatto immagini che raccontano la personalità e il carattere di freelance e piccole attività che vogliono fare la differenza.

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